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sabato 23 aprile 2011

la Pasqua degli americani: ritorno alle relazioni personali

Lo dicono le statistiche ormai da tempo, gli americano degli States sono tra i popoli più religiosi. Certo di una religiosità fatta da una miriade di confessioni e aggregazioni religiose, dalla Chiesa Cattolica alle diverse realtà protestanti, per non parlare dell'ascesa dei musulmani e delle religioni orientali e delle tantissime altre forme religiose New age. E non c'è da stupirsi che nel paese del 'made self man' anche la religiosità sia vissuta, spesso, allo stesso modo, con estrema libertà ..e fantasia. Ecco allora spuntare, in occasione della festa di Pasqua, le cosiddette Chiese semplici o case trasformate in chiese. In un paese dove il finanziamento alle costruzioni sacre non è certo comparabile alla tradizione e legislazione italiana, molti americani si riuniscono in sale improvvisate a casa di Dio. Anche senza un pastore o un 'funzionario della religione', molti si autoorganizzano per celebrare la Pasqua, con canti, letture della Bibbia  e gli immancabili sermoni, cratterizzati da partecipazione e dialogo. Secondo un recente sondaggio, ben l'89% dei cristiani ritiene che è bene impegnarsi in attività di fede e culto nelle proprie case e addirittura  il 75% realizzare dentro la propria abitazione un luogo di culto e preghiera, ovviamente aperto a tutti. C'è anche una studio chiamato The Catholic experience of Small Christians Communities che raccoglie e analizza proprio questo fenomeno in crescita, coniato come Small is Big. Nell'era della globalizzazione sembra ritornare anche nel sacro l'esigenza del piccolo, della familiarità, della tradizione.

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