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martedì 28 giugno 2011

www.news.va, un nuovo portale per le notizie del Vaticano

Una nuova piattaforma tecnologica per il Vaticano: www.news.va. Una sorta di 'raccoglitore' di notizie, appuntamenti, affermazioni provenienti da tutto il mondo ecclesiale del cuore della cristianità. Come ha detto ieri mons.Celli, presidente del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, "le notizie riguarderanno le attività o gli interventi magisteriali del Santo Padre, le prese di posizione dei Dicasteri della Santa Sede, così come i più importanti avvenimenti del mondo o situazioni legate alle varie chiese particolari".
Ancora un passo in avanti del Vaticano per essere 'al passo con i tempi della tecnologia' per unificare tutte le notizie del Vaticano e per prenderle facilmente fruibili a tutti gli interessati.
La data scelta non è casuale. Domani, 29 giugno, festa dei Santi Pietro e Paolo, e 60° anniversario dell'ordinazione sacerdotale di papa Benedetto XVI, il sito sarà online. Sempre mons. Celli così ha commentato: "è nostro desiderio, infatti, che questa importante iniziativa della Santa Sede in campo comunicativo, sia un omaggio e molto di più, l’espressione della nostra fedeltà e dedizione al Santo Padre, in occasione del 60° anniversario della Sua ordinazione sacerdotale".
Quale il rapporto con gli altri media vaticani?
"Da quanto detto - spiega il porporato vaticano - il portale non ha una sua specifica linea editoriale: si rifà semplicemente a quanto già scrive o comunica il quotidiano L’Osservatore Romano e la Radio Vaticana o le altre fonti vaticane di informazione. Tutti i media conserveranno la loro autonomia ed identità che risulteranno evidenti dalla presentazione delle principali notizie da loro fornite sul portale".
Un'ulteriore strumento per comunicare e coordinare le tante 'voci' del Vaticano, verso una convergenza non solo strumentale ma anche di contenuto.

sabato 11 giugno 2011

Papa Benedetto XVI 'verde', libero profeta, spiazza i vescovi italiani

La versione ecologista di papa Benedetto XVI con il suo appello fatto durante il saluto a sei nuovi ambasciatori accreditati presso la Santa sede, diventa un 'pesante' monito a pochi giorni dal referendum.
Ma non è la prima volta che il papa parla a favore di una strategia energetica pulita e rispettosa della natura e dell'uomo, insomma etica a tutti gli effetti. Non a caso il Vaticano si è mosso in modo accorto e deciso per utilizzare la tecnologia pulita, come l'impianto a pannelli solari posto sopra il tetto dell'aula Paolo VI.
Energie "pulite" e "senza pericolo" per l'uomo è un appello che non può passare inosservato a ridosso dei prossimi referendum.
"Il primo semestre di quest'anno - avverte il papa - è stato segnato da innumerevoli tragedie che hanno colpito la natura, la tecnica e i popoli", e non si può non pensare alla catastrofe nucleare di Fukushima. "La vastità dei tali catastrofi ci interpella. E' l'uomo che viene per primo, è bene ricordarlo".
giò nella Caritas in veritate Bendetto XVi aveeva parlato molto a lungo di una "ecologia umana" per la quale la Chiesa "deve difendere non solo la terra, l'acqua e l'aria come doni della creazione appartenenti a tutti" ma "deve proteggere soprattutto l'uomo contro la distruzione di se stesso".
Una impostazione antropologica chiara e forte verso i beni comuni, che vanno rispettati e difesi.
Su questa linea il papa si è dimostrato estremamente libero e 'profetico' a dispetto di possibili strumentalizzaziooni proprio a ridosso dei referendum. Cosa che i vescovi italiani, si direbbe ancora una volta, non hanno saputo o voluto fare. Forse perchè troppo 'legati' al contesto nazionale?troppo timorosi di prendere le parti di quanlche ala politica?o di 'dispiacere' un'altra parte politica che si è sempre detta, a parole, vicina al mondo cattolico?

giovedì 9 giugno 2011

I soldi segreti nella coppia

Ogni coppia ha dei segreti da custodire. Anche riguardo i soldi?le spese o gli acquisti fatti?
Si sa che gli americani amano molto i sondaggi e i dati che orientano le valutazioni e le indicazioni, nonchè i dibattiti. L’ultimo interessante e divertente sondaggio apparso sui Usatoday, il più venduto quotidiano degli States, riguarda i soldi/spese segrete tra la coppia di sposi.
Secondo questo sondaggio realizzato da Carey e Gelles, dice che tra le coppie americane ben il 57% compra qualcosa che il partner non approva, per cui non è d’accordo. Poi c’è un buon 42% che addirittura nasconde gli acquisti al partner, probabilmente per paura di litigi, di discussioni. Un 39% ‘camuffa’ le proprie spese, cercando di mascherare la verità, di dirne mezza, di descrivere approssimativamente l’oggetto del desiderio ormai realizzato e posseduto. C’è un 27% che nasconde perfino un conto o una carta di credito posseduta in proprio e con questi fa in tranquillità di coscienza il proprio shopping. Infine il 26% non racconta dei debiti accumulati per la propria sete di acquisiti.
Il sondaggio, essendo una semplice fotografia in prima pagina, come è tipico di Usatoday, non dice ulteriori informazioni interessanti ed importanti, ad esempio chi dei due, tra uomo o donna, nasconde o spende di più. Neppure sappiamo quali sono i settori di spesa maggiormente coinvolti nel “compulsion shopping”. Ma certamente il nascondere le spese al proprio partner non è così inusuale.
Fa parte della routine della coppia?o è qualcosa che va evitato in assoluto?fa bene lasciare un “margine” di segreto sulle spese tra la coppia, poiché ognuno ha i suoi gusti e bisogno di “soddisfare” in modo autonomo i desideri e capricci personali?

Cristiani in Medio Oriente: meglio democrazia o vecchi regimi?

Cristiani in Medio Oriente: meglio la democrazia o il regime poliziesco dei vecchi regimi? Sembra essere questo il drammatico dilemma delle comunità cristiane che vivono nei paesi arabi in questa tempo di anelito di libertà.
Già in Iraq, dopo la caduta di Saddam Hussein, e poi Pakistan, e ora in Egitto, il cambiamento di regime sembra aver segnato un tragico aumento delle violenze verso le minoranze cristiane e una difficilissima convivenza con il resto della popolazione araba non cristiana.
Non ci sono giorni in cui non arrivino notizie di aggressioni verbali e fisiche verso membri di chiese cristiane, scontri continui che hanno portato danni materiali e feriti. Per non parlare delle incomprensibili ed ingiustificabili morti. I dittatori sanguinari  avevano garantito un assoluto controllo della società e quindi una convivenza anche tra religioni diverse, tra tribù ed etnie differenti. Sembra che lo sgretolarsi di queste strutture opprimenti ed inumane abbia dato sfogo a tensioni e conflitti rimasti latenti per decenni.
Le rivalità tra religioni ora  si colorano di matrice politica. Gli attacchi alle chiese, la conversione forzata, le accuse di blasfemia diventano arma per conquistare quello spazio, quel potere da parte di estremismi islamici. Infatti sono proprio gruppi legati all’Islam più radicale a perpetrare questi attacchi e usare la religione come strumento di lotta e di sopraffazione.
Alimentare la tensione sociale, evidentemente, sta diventando un modo comune per continuare la lotta ed evitare che una vera forma di democrazia, partecipazione e tolleranza possa prendere piede nel terreno ‘vergine’ del mondo arabo, che finora non ha mai conosciuto questa forma politica di civiltà.
Ormai i cristiani irakeni sono praticamente scomparsi, fuggiti dalle loro terre. In terra santa la situazione non è così tranquilla e pacifica. In Libano, in Egitto, in Pakistan i cristiani non seriamente minacciati.Il percorso verso la democrazia in questi paesi non è facile.
Non basta togliere i vecchi dittatori per avere immediatamente la pace sociale.
Occorre una cultura, una mentalità, una maturità civile che la nostra Europa ha raggiunto nel corso di secoli e anche sanguinose battaglie.