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giovedì 9 giugno 2011

Cristiani in Medio Oriente: meglio democrazia o vecchi regimi?

Cristiani in Medio Oriente: meglio la democrazia o il regime poliziesco dei vecchi regimi? Sembra essere questo il drammatico dilemma delle comunità cristiane che vivono nei paesi arabi in questa tempo di anelito di libertà.
Già in Iraq, dopo la caduta di Saddam Hussein, e poi Pakistan, e ora in Egitto, il cambiamento di regime sembra aver segnato un tragico aumento delle violenze verso le minoranze cristiane e una difficilissima convivenza con il resto della popolazione araba non cristiana.
Non ci sono giorni in cui non arrivino notizie di aggressioni verbali e fisiche verso membri di chiese cristiane, scontri continui che hanno portato danni materiali e feriti. Per non parlare delle incomprensibili ed ingiustificabili morti. I dittatori sanguinari  avevano garantito un assoluto controllo della società e quindi una convivenza anche tra religioni diverse, tra tribù ed etnie differenti. Sembra che lo sgretolarsi di queste strutture opprimenti ed inumane abbia dato sfogo a tensioni e conflitti rimasti latenti per decenni.
Le rivalità tra religioni ora  si colorano di matrice politica. Gli attacchi alle chiese, la conversione forzata, le accuse di blasfemia diventano arma per conquistare quello spazio, quel potere da parte di estremismi islamici. Infatti sono proprio gruppi legati all’Islam più radicale a perpetrare questi attacchi e usare la religione come strumento di lotta e di sopraffazione.
Alimentare la tensione sociale, evidentemente, sta diventando un modo comune per continuare la lotta ed evitare che una vera forma di democrazia, partecipazione e tolleranza possa prendere piede nel terreno ‘vergine’ del mondo arabo, che finora non ha mai conosciuto questa forma politica di civiltà.
Ormai i cristiani irakeni sono praticamente scomparsi, fuggiti dalle loro terre. In terra santa la situazione non è così tranquilla e pacifica. In Libano, in Egitto, in Pakistan i cristiani non seriamente minacciati.Il percorso verso la democrazia in questi paesi non è facile.
Non basta togliere i vecchi dittatori per avere immediatamente la pace sociale.
Occorre una cultura, una mentalità, una maturità civile che la nostra Europa ha raggiunto nel corso di secoli e anche sanguinose battaglie.

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