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venerdì 15 aprile 2011

Bernes-Lee: accesso al Web è un 'diritto umano'

Durante un simposio nella prestigiosa università americana del MIT, a Boston, il fondatore del world wide web ha affermato che "dopo due decenni di vita di internet l'accesso al web, che ha reso gli uomini così dipendenti da esso, dovrebbe essere considerato come un diritto basilare". Un'affermazion decisamente forte, forse esagerata, ma sicuramente che mette il dito nella piaga di un fenomeno che ha profondamente cambiato la vita privata, sociale degli uomini e anche delle nazioni. Lo stesso UsaToday, ieri, in prima pagina affermava il radicale cambiamento che hanno portato i social media nel'affrontare le clamità, le mergenze naturali ed umanitarie. Bernes-Lee, nel suo discorso, azzarda una provocatoria comparazione tra il diritto all'acqua e quello al web, semplicemente, e forse troppo ingenuamente, perchè se è vero che non si può vivere senza acqua ma si può vivere senza web, è altrettanto vero che "a parità di accesso all'acqua chi può accedere alla rete ha un grandissimo vantaggio", incomparabilmente più favorito per il suo futuro.
Infine ha affermato che la sua fiducia sul web, tanto da 'condannare' tutto e tutti quelli che censurano, bloccano, chiudono la rete. Seconodo il guru di internet è "meglio sviluppare le applicazioni che aprono alla rete piuttosto che a quelle che chiudono o controllano i dati della rete". Le rete, insomma, va lasciata libera perchè è nata proprio per far condividere e non per restringere o selezionare le informazioni e i dati.

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