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sabato 23 febbraio 2013

Paul Krugman e le sue ricette per uscire dalla Grande Recessione

Pubblicato all’inizio del 2012 il suo “End this depression now!” tradotto in italiano con “Fuori da questa crisi, adesso!” esprime tutta la sua critica per le politiche economiche e monetarie portate avanti fino adesso dall’amministrazione americana. La sua posizione principale è quella di portare avanti con “decisione” una strategia espansionistica monetaria, non aver paura della crescita dell’inflazione anche al 3-4% e un aumento sostanzioso della spesa pubblica per ottenere una maggiore occupazione e una ripresa dell’economia.

La politica dell’austerità non produce crescita ma recessione (p.266)

Secondo Krugman “ridurre le spese e tagliare i costi non porta all’uscita della crisi ma proprio perché spediamo poco, il reddito è in calo” (p.64)

Interessante anche la sua analisi della inopportunità storica della moneta unica a pag.194 ss. e definisce la “grande Illusione o Bugia” di pensare che “la crisi europea sia causata essenzialmente dall’irresponsabilità fiscale”, quindi proporre l’austerità. Niente di più inesatto secondo il premio Nobel.

Di fronte alla crisi dell’Eurozona, Krugman propone una ricetta per salvare l’Euro:

-          l’Europa deve mettere fine “agli attacchi di panico”, garantendo liquidità nelle casse dei governi.

-          Puntare sulla competitività, bilanciando i paesi in surplus commerciale e quelli in disavanzo.

-          Infine i paesi in disavanzo devono mettere politiche di austerità, per mettere in ordine le casse.

Un testo, quello di Krugman, molto chiaro e semplice, anche peri non addetti al lavoro, ricco di aneddoti, esempi concreti della vita economica americana e anche una piacevole semplificazione di alcune teorie economiche, spiegate con poche e chiare parole. Insomma un bel libro, da leggere.

Molto utile per capire alcune cose delle cause della attuale crisi economica mondiale, anche se quasi tutto è riferito alla politica ed economica americana che ha caratteristiche proprie e molto diverse da quelle europee.

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