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giovedì 5 maggio 2011

America: una nazione biblica

Gli Stati Uniti d’America sono definiti dalla Dichiarazione d’indipendenza e dalla Costituzione. Ma il testo che maggiormente è stato citato e usato , nei modi più disparati, è la bibbia della versione del re Giacomo, pubblicata proprio 400 anni fa, il 2 maggio 1611.
Un testo che il re d’Inghilterra fece redigere per redimere la controversia tra anglicani e puritani. Questo testo ha influenzato più di ogni altro, la vita civile americana. Usata sia per giustificare la guerra, che la pace, la libertà dei diritti civili e la schiavitù.  Numerosi presidenti degli Usa hanno citato i testi della bibbai di re Giacomo, come J.F. Kennedy e Reagan, che parlarono dell’America come una “città posta sulla collina” citando Matteo 5,14; così come M,L.King nel suo famoso “I have a dream”, cita Isaia 40, 4-5. Durante l Guerra Civile, c’è chi l’ha usata per abolire la schiavitù, come l’abolizionista W.L. Garrison che cita Matteo 12,25; mentre dall’altra parte J. Davis usa la bibbia per difendere la schiavitù. Da ultimo anche l’attuale presidente B. Obama  ha citato genesi 4,9 per invitare ad essere “custodi dei propri fratelli”. L’America non è una nazione cristiana ma una nazione biblica, fondata sul testo di re Giacomo. Significa che gli americani si sentono liberi di usare la bibbia come fonte di ispirazione e persuasione delle proprie idee e azioni. È un testo che offre un linguaggio comune per la discussione di argomenti spirituali e morali. Ma proprio per questo uso del testo sacro, non ci può essere un suo uso per la legislazione, la libertà di religione significa libertà per ciascuno.

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